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VERBALE INCONTRO FNOPO, PROFESSORE ROMANO, SOCIETA' SCIENTIFICHE DI SETTORE

Pubblicato il 30/10/2020
Pubblicato in: Codice Deontologico
VERBALE INCONTRO FNOPO, PROFESSORE ROMANO, SOCIETA' SCIENTIFICHE DI SETTORE

In data 30 ottobre 2020, alle ore 19.00 sulla piattaforma Skype, si è svolto l’incontro tra le componenti del Comitato centrale FNOPO:

  • Presidente Vicario;
  • Vicepresidente Vaccari;
  • Segretaria Marilisa Coluzzi;
  • Consigliera Rinaldi;
  • Consigliera Masé;

Prof. Lucio Romano, coordinatore della commissione per la revisione del codice deontologico

Presidenti delle società scientifiche:

  • Prof. Miriam Guana, presidente SYRIO;
  • Dott.ssa Raffaella Punzo, presidente SIRONG;
  • Dott.ssa Valentina Parodi, in rappresentanza di SISOGN – delegata da consiglio direttivo

 

La presidente Vicario rende nota la comunicazione della quarta società scientifica, AIO, nella quale veniva contestata la metodologia di convocazione, in particolare il mancato invio della bozza del nuovo Codice Deontologico FNOPO. La presidente coglie l’occasione per ricordare che a nessuno dei partecipanti è stata inviata la bozza, mentre è stato chiesto di inviare osservazioni sul testo attualmente in vigore. La commissione, una volta ricevute tali osservazioni, ridefinirà la prima bozza del nuovo codice, già presentata dallo stesso Prof. Romano in sede di Consiglio nazionale, solo come indice e non come contenuto.

Viene quindi data la parola al prof. Romano che ripercorre la presentazione fatta in Consiglio nazionale per spiegare ulteriormente l’indice del nuovo codice, con le nuove modifiche e integrazioni.

Il prof. Romano ricorda la metodologia utilizzata per la revisione: consultazioni preliminari così da far proprie le riflessioni e osservazioni da inserire nella bozza del nuovo codice deontologico. Viene spiegato che lavorare su una bozza già costituita sarebbe stato irrispettoso nei confronti dei convocati alla consultazione.

Attraverso la condivisione dello schermo viene spiegato l’indice del nuovo Codice.

Viene ricordato che la deontologia si riferisce al dovere di chi deve esercitare una professione. La difficoltà nella stesura di un codice deontologico è coniugare e creare sintonia tra norme morali, giuridiche e deontologiche e le competenze scientifiche e tecniche.

Si evidenzia la differenza tra norma giuridica e quella deontologica. Quest’ultima è caratterizzata da una maggiore validità temporale rispetto a quella giuridica che invece può mutare in tempi più rapidi.

Il codice deontologico non può essere uniformato alle sole norme giuridiche perché significherebbe riprendere e assemblare in un elenco i vari articoli di legge.

Altro aspetto è quello della relazione ostetrica – persona assistita: se limitata alla sola relazione giuridica ne snatura il fondamento e la fa tramutare in una relazione contrattualizzata, nella quale la persona assistita diventa cliente e l’ostetrica una fornitrice di prestazioni specialistiche. Un rischio da evitare. L’ostetrica, invece, entra in una relazione di cura e assistenza e di alleanza con la donna, e la famiglia. 

È importante, quindi, evidenziare il know how dell’ostetrica cioè il suo sapere scientifico e tecnico e una competenza dialogico - relazionale. Aspetti inscindibili che devono trovare piena attuazione nel codice deontologico.

Ovviamente, sottolinea il prof. Romano, c’è una normativa di riferimento utile per l’elaborazione del codice:

legge n. 24/2017, norma importante perché al suo interno ci sono riflessioni propedeutiche per la legge del 2018;

legge n. 219/2017, Disposizione anticipato di trattamento (DAT) che regolamenta il consenso informato e le disposizioni anticipate di trattamento. (es. disposizioni per la vita del feto etc). è importante anche per le modalità di raccolta del consenso informato. Non si deve enfatizzare troppo l’uso tecnologico della modalità di raccolta del consenso, perché porta alla estraneazione dell’interlocutrice rischiando di diventare contrattualizzazione.

Legge 3/2018, che richiama l’esigenza di un codice deontologico

Legge n. 42/1999 disposizioni in materia di professioni sanitarie.

Tutte leggi che sono importanti per i cambiamenti che si sono verificati nelle professioni sanitarie e nella società. Innovazioni normative che servono da spunto per il codice.

Nel nuovo codice la dimensione professionale dell’ostetrica deve essere attualizzata rispetto alle nuove istanze socio culturali. Una attualità da coniugare con il fondamento etico deontologico delle norme morali dell’ostetrica.

Si evidenzia quindi il percorso fatto da remoto che ha caratterizzato gli incontri con la Federazione, gli Opo che hanno dato il loro contributo, il Comitato centrale, con le società scientifiche e poi ancora con le ostetriche esperte in bioetica. Sulla base delle indicazioni fornite, la commissione arriverà a una sintesi di un testo che sarà sottoposto agli organi della FNOPO.

Altri aspetti su cui si incentrerà il codice sono l’autonomia decisionale e l’indipendenza dell’ostetrica e il riconoscimento della sua competenza.

Altro aspetto importante è l’Attività medico legale in ordine giudiziario per consulenza in ambito medico legale con apporto del medico legale, quindi collaboratore nelle perizie del tribunale o di parte.

Il titolo terzo si riferisce ai doveri dell’ostetrica e alla relazione di cura e fiducia con la persona assistita, consenso/dissenso alle cure, rifiuto/rinunzia alle prestazioni professionali.

Sotto il profilo sociale ci sono poi la salvaguardia e la cura della persona incapace in situazione di emergenza, la tutela della persona in stato di limitata libertà personale e la continuità delle cure. Occorre quindi assicurare, secondo principio di equità e di eguaglianza, le stesse prestazioni di assistenza e di cura.

Si affronta poi il tema Cartella clinica: alcune pagine sono di responsabilità dell’ostetrica e quello del segreto professionale e aggiornamento professionale.

In merito alla partecipazione e incentivazione di protocolli sperimentali, con il nuovo codice deontologico, all’ostetrica viene riconosciuta una responsabilità a incentivare protocolli sperimentali (farmacologico, strumentale) e di rientrare nella partecipazione dell’attività di ricerca. si va quindi ben oltre la semplice attività assistenziale.

Il codice affronterà il tema del conflitto di interesse

Il Titolo 4 è dedicato ai rapporti professionali, con l’Ordine di appartenenza, strutture pubbliche/private con i colleghi, professionisti di altre categorie e con i tirocinanti. In quest’ultimo caso riconosciuto il ruolo pedagogico e didattico che trova pieno riconoscimento nella responsabilità formativa

Si passa quindi all’ascolto delle considerazioni delle rappresentanze delle società scientifiche.

Vengono citati i documenti pervenuti dal prof. Romano: Syrio, Sirong e Sisogn

La presidente FNOPO dà quindi la parola alle presidenti e rappresentanti delle società scientifiche intervenute.

Interviene la presidente Syrio, prof.ssa Guana, che ringrazia la Federazione per l’invito e il presidente e responsabile del gruppo di lavoro, il prof. Romano. Quest’ultimo si presenta e qualifica come coordinatore della commissione costituita da medici legali, avvocati in ambito civile e penale, e bioeticisti.

Riprende quindi la parola la prof.ssa Guana che, rivolgendosi alle colleghe che rappresentano la disciplina ostetrica e al professore, espone la propria perplessità e stupore per il fatto che sia stato scelto un soggetto esterno come coordinatore di un gruppo che deve lavorare su un testo di deontologia professionale dell’ostetrica. Sarebbe stato più corretto e adeguato, secondo la prof.ssa Guana, individuare una rappresentante ostetrica che coordinasse il gruppo di lavoro. Una considerazione personale la sua, ma condivisa anche dal gruppo di Syrio. Fatta questa premessa, rispetto a quanto illustrato nel corso dell’incontro la prof.ssa Guana ricorda di aver partecipato al processo di stesura del codice deontologico del 2000 e alla sua revisione del 2010. Le premesse giuridiche, etiche, filosofiche fatte nell’incontro sono state il filo conduttore nel precedente percorso. Inoltre, precisa che come Syrio sono state mandate delle osservazioni, collimanti con l’identità professionale dell’ostetrica. L’indice proposto, invece, non viene considera particolarmente collegato all’identità specifica del profilo ostetrico, fatta eccezione nei capitoli dove vengono citati esplicitamente nei titoli come “professione ostetrica”. Togliendo però tale riferimento il codice presentato potrebbe essere associato a quello di infermiere, medici, fisioterapisti. Rispetto alla versione del 2000 e del 2010 ritiene che il codice sia stato snaturato dalla sua caratteristica specifica delle competenze dalle quali si possono estrapolare anche i valori etici. Risulta carente da questo punto di vista. Si chiede se sia stata una scelta di tutto il gruppo renderlo così asettico.

Infine sottolinea che avrebbe gradito che ci fosse stata la presidente delle ostetriche a rappresentare il gruppo ed essere la portavoce di ciò che si sta facendo.

La presidente Vicario ringrazia la presidente Guana e ricorda che i coordinatori del gruppo di lavoro di revisione del codice sono due: lei stessa in qualità di presidente FNOPO e il prof. Romano.

La presidente Guana ribadisce che sarebbe stato meglio se fosse stata la presidente a presentare alle società scientifiche il codice deontologico e quali sono gli orientamenti.

La presidente Vicario ringrazia per l’osservazione e ricorda che è stata utilizzata la stessa metodologia del consiglio nazionale, sia perché si sta lavorando da remoto sia per ottimizzare i tempi.

La prof.ssa Guana interviene chiarendo il messaggio del precedente intervento, parlando di dignità e decoro poteva essere un’opportunità importante nel rispetto del decoro della professione che fosse la presidente a parlare.

La presidente Vicario precisa che, come metodologia di lavoro già individuata, la versione finale sarà presentata dalla presidente,

La presidente Guana ribadisce che, , a suo avviso, sarebbe stato corretto che fosse stata la presidente a introdurre i lavori.

La presidente FNOPO ringrazia di nuovo per l’osservazione e ricorda che si è dato questo tipo di metodo di lavoro per ottimizzare i tempi.

La presidente Syrio fa un’altra osservazione da un punto di vista più operativo, rivolgendo una domanda al prof Romano: chiedendo che così come era stato fatto per il codice del 200 e la revisione del 2010, si dia enfasi alla legge 42/99 poiché definisce il campo proprio di attività e di responsabilità dell’ostetrica. Così come declinato adesso, risulterebbe invece molto asettico tanto da non sentirlo cucito addosso come ostetrica. L’auspicio è che la commissione che lo sta elaborando entri nel merito dell’essenza della midwifery italiana.

La presidente Vicario ricorda alla prof.ssa Guana che l’articolo 1 comma 2 della legge 42/99 ha guidato il primo incontro in presenza della commissione. Tale norma si troverà distribuita e parcellizzata in tutti gli argomenti trattati nel testo

Prende parola il Prof. Romano che spiega come il codice è un prodotto che si sta condividendo con le ostetriche, i rappresentanti istituzionali al massimo livello nazionale e provinciale della professione e che il lavoro della commissione viene offerto alla Federazione la quale potrà farne l’uso che ne vorrà.

In merito ai due punti evidenziati dalla presidente Guana, si sarebbe aspettato un intervento che andasse più nel dettaglio. Inoltre, esprime la propria perplessità sul fatto che, nel documento inoltrato, si faccia riferimento a una terminologia impropria e una carenza assoluta una proposta fatta. È evidente che i contenuti non possono essere riportati in un indice che invece sintetizza l’argomento trattato. Pertanto se non si è a conoscenza del contenuto sembra abbastanza ingeneroso che si possa dare definire carente. Si ripromette di ascoltare con maggiore attenzione le argomentazioni quando ci sarà il prodotto finale.

Il prof. Romano chiede se ci siano altre osservazioni da parte delle altre due società scientifiche

Interviene la presidente Sirong Punzo che ha voluto sottolineare alcune problematiche relative l’abusivismo professionale e al ruolo dei social media nella esposizione della professione e quindi su tutelare la categoria professionale. Altro tema è prevedere un commentario al codice deontologico.

La presidente FNOPO interviene affermando che è già previsto nella metodologa di completamento del percorso.

 

Il prof. Romano chiede una puntualizzazione sulla telemedicina e uso della tecnologia, cioè se si intende come attività anche a distanza per simulare assistenza a gestante o come uso per assistenza a distanza geograficamente o socio economica

La presidente Vicario introduce un altro argomento, quello cioè della pubblicità ingannevole e della pura promozione commerciale quali rischi nell’uso del social media che invece dovrebbero essere sempre usati con responsabilità e in modo oculato.

La segretaria FNOPO Coluzzi ricorda che l’uso della tecnologia deve essere improntato all’etica della persona e della professionista, così come della riservatezza.

Il prof. Romano sintetizza così: i social devono rispettare rigore scientifico, tutela della privacy e tutela della dignità della persona.

Prende la parola la dott.ssa Parodi che riprende quanto inviato nel documento Sisogn, ovvero attenzione alla telemedicina, in particolare a seguito dell’esperienza della pandemia e l’aspetto etico della PMA, ampliandolo ai nuovi scenari. L’auspicio è che si arrivi a un codice deontologico che rappresenti la categoria evidenziando la relazione terapeutica e si sostegno della professione.

Subito dopo si è discusso del sangue cordonale per donazione solidale, chiedendosi se le due procedure sono incompatibili dando priorità al clampaggio ritardato rispetto donazione allogenica sangue del cordonale. Si è giunti a definire che si deve dare priorità etica che tenga conto di aspetti scientifici. La dott.ssa Parodi ha specificato che la posizione della società scientifica che rappresenta è quella di dare massima informazione alla gestante e coppia che saranno quindi liberi di scegliere.

La dott.ssa Coluzzi riprende il concetto di promuovere la scelta consapevole e rivedere terminologia l’importanza nella pratica di informare per un consenso consapevole.

Il prof. Romano ricorda che il codice deve dare cornice di principi dentro cui si muove l’ostetrica e che non dovrebbe entrare nella disquisizione tecnica. Il codice deve fare riferimento al valore della persona dell’assistita.

La vicepresidente Vaccari ritorna sul sangue cordonale, affermando che il consenso è più che informato e che nella sua regione l’informativa al consenso viene consegnata molto tempo prima. Inoltre vuole stressare il concetto di solidale nella donazione e che l’ostetrica deve essere eticamente corretta nell’informare, in quanto fa cultura sanitaria.

La consigliera Rinaldi non ha osservazioni.

La consigliera Masé spera che nelle fasi successive si dia più spazio al confronto anche con tutte le ostetriche.

Il prof. Romano, riprendendo concetti da chiarie su ricerca e sperimentazione e donazione allogenica del sangue cordonale, ricorda che il codice richiama principi e valori e sintetizza situazioni e non un trattato né troppo sintetico

La presidente Guana riprende la parola e afferma che si sarebbe aspettata qualcosa di più concreto, ecco perché il tenore del precedente intervento e invece, ribadisce, di aver trovato un testo asettico, privo di contenuto specifico. Ricorda che Syrio ha consegnato indicazioni e auspica che vengano prese in considerazione degli esperti. Inoltre chiede di conoscere chi sono le ostetriche esperte perché ancora non si sono avute informazioni sul gruppo che rappresenta le ostetriche e porta avanti il documento

La presidente Vicario ricorda che le ostetriche esperte sono state indicate dai presidenti degli Ordini sulla base del loro curriculum.

La presidente Guana chiede che negli interventi ci siano atteggiamenti più cordiali e corretti

Il prof. Romano chiede di potersi allontanare per via di dinamiche interne delle quali non si sente di poter partecipare.

La presidente Vicario, in riferimento a quanto detto dalla prof.ssa Guana sul fatto che non si conoscono i nominativi, ribadisce che sono stati forniti dai presidenti OPO.

La presidente Guana riprende la parola chiedendo i nomi delle colleghe, di cui si conosce la procedura di selezione, infine chiede se ci sarà un verbale della riunione con la sintesi di quanto detto e che sia evidenziato e lasciata traccia della sua posizione rispetto alla scelta politica della costituzione del gruppo.

La presidente Vicario ringrazia tutti e ricorda che c’è sempre verbale di ogni riunione.

 

La riunione si conclude e si aggiorna all’incontro successivo con le ostetriche esperte.

 

Roma, 30 ottobre 2020

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